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Responsabilita' medica in caso di errata diagnosi
03/02/2015
Sempre più spesso si sente parlare di diagnosi errate che, purtroppo, sono la causa di danni più o meno seri per i malcapitati pazienti, sino a determinare, nelle situazioni più gravi, la morte degli stessi.
Le diagnosi errate rientrano nella più ampia categoria dell'errore medico.
Può parlarsi di diagnosi errata anche nei casi in cui l'errore medico riguardi la scelta degli strumenti diagnostici, oppure nei casi in cui l'errore sia stato causato dalla mancanza di specializzazione del medico che ha effettuato quella diagnosi o, ancora, nei casi di mancata informazione del paziente circa il fatto che la struttura ospedaliera non disponesse di strumenti di diagnosi appropriati atteso che, il paziente, deve essere adeguatamente informato anche sulle dotazioni a disposizione per gli accertamenti medici da compiersi, in modo da poter scegliere se e dove.
In tutti questi casi, il paziente è legittimato a richiedere il risarcimento dei danni subiti, ce lo dice la Cassazione, da ultimo con l'interessante sentenza n. 13542 del 22 marzo 2013.
In primo luogo, però, per richiedere il risarcimento dei danni subiti a causa di un errore medico, bisogna rivolgersi a professionisti esperti, i quali saranno, certamente, in grado di intervenire in maniera appropriata a seconda delle situazioni.
Preme sottolineare anche un altro aspetto, cioè che anche i familiari e parenti di una persona vittima di una diagnosi errata, possono domandare il risarcimento dei danni, ciò in quanto l'errore diagnostico commesso dal medico produce conseguenze negative anche a carico delle persone legate affettivamente alla vittima. Un tempo, il danno subito dai congiunti veniva considerato un danno riflesso, cioè secondario; oggi invece, e già da tempo, anche i familiari vengono considerati vittime dirette dell'errore e frequentemente viene attribuito loro il risarcimento.
Per approfondimenti rivolgersi al Centro Giuridico del Cittadino