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Avezzano:antenna per telefonia mobile all'interno del campo sportivo dei ferrovieri
03/12/2015
Signor Sindaco, l’attuale campo dei ferrovieri, alla ribalta della cronaca in questi giorni per fatti non positivi per l’intera collettività, a mio modesto avviso ha tutte le caratteristiche per essere classificata area demaniale a uso civico sociale, infatti, l’attuale campo dei ferrovieri fin dal terremoto del 1915 fu individuato come area, dove impiantare le baracche provvisorie (una è ancora presente in via Gioia) destinate ad accogliere i sopravvissuti alla tremenda tragedia.
Nel rione S. Simeo, furono individuate: a) Via XX Settembre (attuale Piazza Tommaso da Celano); b) lungo la Strada di S. Simeo (attuale Via Aquila); c) a ridosso della ferrovia per Pescara (attuale Campo Sportivo dei Ferrovieri).
Dietro la Stazione si eresse un’ampia baraccopoli destinata a ospitare i dipendenti delle Ferrovie dello Stato.
Un mio amico mi ha narrato alcune brevi storie legate a quel “campo” infatti, mi ha raccontato che nelle vicinanze, un tale di nome Giovanni, appartenente alla famiglia De Bernardinis, nota con il nomignolo Coccióne, vi si organizzò “costruendovi” una sua baracca di fortuna fatta di lamiere ed altri materiali “poveri”.
Giovanni aveva fin dalla nascita un notevole difetto nella pronunzia delle parole che lo faceva assomigliare a un muto e per questo, dunque, ben presto fu soprannominato Je Mùte Coccióne. per questo, dunque, molti avezzanesi attribuirono alla zona il toponimo Je Mùte Coccióne In queste baracche abitava anche il capo stazione Bonacina ed il figlio Ercole, destinato a diventare, negli anni Sessanta, Senatore della Repubblica e prestigioso dirigente nazionale del Partito Socialista Italiano.
Nel 1948 (e per molti anni ancora) la zona continuò a essere individuata Je mùte coccióne, anche se Giovanni da tempo era deceduto. Le baracche erano da qualche tempo scomparse e il sito fu adibito, dal Dopolavoro Ferroviario, a Campo di Calcio: almeno tre generazioni di giovani hanno fruito di questo spazio. In esso sono nati e “cresciuti” tanti calciatori tra i quali, giova ricordare, Bruno Iacoboni che, per moltissimo tempo salì agli onori della cronaca sportiva nazionale per essere il portiere imbattibile della Regina, squadra calabrese militante nella serie B.
Signor Sindaco già la storia ci impone di mantenere quell’area cosi com’è stata usata per più di un secolo area con funzione civica sociale, la invito a nome di tanti Avezzanesi di vedere in prima persona la pratica legata all’antenna e trovare una giusta soluzione.
L’area in questione dovrebbe essere un seminativo demaniale in uso, cosi come tutte le aree ferroviarie italiane alla S.P.A. Rete Ferroviaria Italiana .
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03/12/2015 | 12:00
enrico ha scritto:
la città si fa male da sola,è inaccettabile che un'area da sempre dedicata per il gioco ,venga banalmente deturpata.
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03/12/2015 | 12:00
Alessio ha scritto:
E' vergognoso, anzi direi riprovevole, che un'area demaniale adibita ad uso sportivo venga letteralmente alterata per permettere alla Vodafone SpA di installare l'ennesima antenna telefonica che, oltre a impattare negativamente sul paesaggio circostante, mina seriamente la salute dei cittadini nelle prossimità della stessa. Esiste un tipo di inquinamento alle volte molto più pericoloso di quello da smog, ovvero quello elettromagnetico e poi ci lamentiamo se negli ultimi 10-15 anni a questa parte le persone ammalate di tumore siano andate aumentando in maniera vertiginosa. Non è più possibile accettare tutto questo, per cui, caro sig. sindaco Di Pangrazio, prenda le sue responsabilità ed impedisca l'ennesimo attacco dissacratorio ai danni della salute della nostra Comunità, grazie.